Il Progetto CANAPALEA (dal latino paglia di canapa) è un progetto finanziato dalla Comunità Europea all’interno del Programma Erasmus+, finalizzato alla diffusione dell’uso della canapa nel mondo delle costruzioni attraverso la formazione ed informazione degli interlocutori politici, tecnici e professionali. A questo progetto partecipano 9 partners internazionali facenti capo a 4 paesi: Francia, Italia, Spagna, Belgio.

L’intero progetto si svolgerà nell’arco temporale di 36 mesi e si concluderà nel 2018. Per l’Italia il referente è l’ANAB (Associazione Nazionale Architettura Bioecologica), che per prima ha portato questo tipo di tecnologia in Italia con la realizzazione della prima casa in canapa, ed i responsabili del progetto sono Olver Zaccanti ed Alessandro Beber.

“Il Paese capofila – ha raccontato Olver Zaccanti a canapaindustriale.it – è la Bretagna, Regione francese dalla forte spinta autonomistica, con la società Études et Chantiers (Fr), con cui ANAB vanta già precedenti esperienze come quella di Inater, e Constructys, che possiamo considerare l’equivalente di Confindudustria per quello che riguarda l’edilizia in Bretagna, che è molto interessata a questo metodo costruttivo. C’è poi Le Trusquin che è un’azienda belga che da tempo fa anche formazione per i professionisti per ciò che concerne la canapa e calce in bioedilizia e poi lo IEB, istituto spagnolo molto simile ad ANAB e l’azienda Doctum. Per l’Italia ci siamo noi per un totale di 4 Paesi europei coinvolti”.

“L’obiettivo del progetto, che terminerà a metà del 2018”, ha concluso Zaccanti, “è proprio quello di divulgare le conoscenze tra i 4 Paesi in modo che ci sia anche uno scambio di saperi, per poi diffonderle in modo più vasto. Ci saranno diverse iniziative pubbliche con un calendario ricco di eventi ed iniziative”.

Mario Catania

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